Amazon (AMZN) torna sotto i riflettori: dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, il titolo ha subito una brusca correzione, con un calo di oltre il 6% nel pre-market di venerdì 1° agosto 2025. Nonostante ciò, molti analisti vedono nell’attuale flessione un’occasione da cogliere. Secondo diversi esperti, comprare Amazon in questa fase di debolezza potrebbe rivelarsi una strategia vincente nel medio-lungo periodo.
Cosa ha pesato sui risultati: AWS rallenta rispetto ai competitor
La delusione sui risultati riguarda soprattutto Amazon Web Services (AWS), la divisione cloud che rappresenta il vero motore di crescita e redditività dell’azienda. I ricavi di AWS sono stati in linea con le attese, ma non hanno mostrato quell’accelerazione che invece si è vista nei numeri di concorrenti come Microsoft Azure e Google Cloud Platform. Nel secondo trimestre AWS ha registrato una crescita del 17–18%, un dato solido ma percepito come meno brillante in un contesto altamente competitivo.
Durante la call con gli analisti, il CFO Brian Olsavsky ha sottolineato che Amazon ha investito ben 31,4 miliardi di dollari in capex nel secondo trimestre, cifra che rimarrà su questi livelli almeno fino al 2025. Questi investimenti sono mirati in gran parte all’espansione delle infrastrutture AWS per sostenere la domanda crescente di servizi legati all’intelligenza artificiale.
Ultime novità dal fronte Amazon: trimestrale, partnership e scenario
Amazon ha recentemente pubblicato i risultati del secondo trimestre, con vendite in aumento del 13% a 167,7 miliardi di dollari e utili per azione a 1,68 dollari, superando le attese degli analisti. Tuttavia, il mercato ha reagito in modo prudente, penalizzando il titolo a causa di una guidance sull’utile operativo meno aggressiva rispetto alle aspettative.
Tra le novità più rilevanti, Amazon ha annunciato una partnership strategica con OpenAI, che consentirà di offrire i modelli open-source di intelligenza artificiale tramite AWS. Questa mossa rappresenta un passo importante per rafforzare la posizione dell’azienda nel settore AI e può essere un potenziale catalizzatore di crescita nei prossimi trimestri. Il mercato ha reagito positivamente alla notizia, con un recupero di circa il 3,7% dopo l’annuncio.
Il titolo resta però influenzato da fattori esterni come le tensioni commerciali internazionali e la volatilità generale sui tecnologici, con una flessione superiore al 7% in una singola seduta a inizio agosto, complice anche il nervosismo sui mercati USA.
Il giudizio degli analisti: target price in crescita nonostante la volatilità
Nonostante la debolezza nel breve termine, gli analisti di Wall Street rimangono ottimisti. JPMorgan invita apertamente a “comprare sul ribasso” e alza il prezzo obiettivo a 265 dollari, con un potenziale upside del 23%. Citi fissa il target price a 270 dollari, sottolineando come la crescita degli investimenti rifletta una domanda molto forte che AWS sta finalmente riuscendo a soddisfare pienamente. UBS mantiene il proprio target a 271 dollari, evidenziando la razionalità degli investimenti di Amazon e la capacità della società di allocare capitale in modo efficiente.
Il consenso di mercato, quindi, resta positivo: la visione di lungo termine, soprattutto sulla crescita di AWS e sull’espansione nell’intelligenza artificiale, rimane solida. L’attuale correzione viene considerata da molti come una finestra d’ingresso interessante per chi crede nel modello di business di Amazon.
Amazon: modello di business, reinvestimento e assenza di dividendi
Amazon oggi non è più solo e-commerce. Il modello di business si è trasformato in un ecosistema che spazia dalla logistica alla pubblicità, dal cloud computing ai contenuti digitali e ai dispositivi smart. AWS è la divisione più redditizia, capace di sostenere buona parte dei margini operativi del gruppo. Il business dell’e-commerce continua ad espandersi grazie all’innovazione e agli investimenti logistici, mentre le aree come Prime Video, la pubblicità digitale, Alexa e il marketplace per terzi generano ricavi ricorrenti e con prospettive di crescita ancora molto forti.
Un aspetto chiave della politica finanziaria di Amazon è l’assenza totale di dividendi. Fin dalla sua IPO, l’azienda ha sempre scelto di reinvestire tutti gli utili nella crescita e nello sviluppo di nuovi mercati invece di distribuire profitti agli azionisti. Questa strategia è la vera chiave che ha permesso ad Amazon di espandersi senza sosta, conquistare nuovi settori e diventare uno dei leader mondiali nell’innovazione tecnologica. Chi investe su Amazon punta non a cedole annuali, ma alla crescita del valore del capitale nel tempo grazie alla strategia di reinvestimento.
Amazon in Borsa: storia e andamento del titolo
Il titolo AMZN è uno dei grandi protagonisti della storia di Wall Street. Quotata al Nasdaq nel 1997 a meno di 2 dollari per azione (rettificati per split), Amazon ha visto una crescita straordinaria: nel 2010 valeva circa 120 dollari, nel 2020 ha superato i 3.000 dollari pre-split. Nel 2022 l’azienda ha effettuato uno split azionario 20:1 per aumentare la liquidità del titolo. Negli ultimi anni il titolo ha alternato rally a momenti di consolidamento, ma la performance di lungo periodo supera ampiamente il +100.000% dalla quotazione.
Al momento, il titolo è scambiato intorno ai 222 dollari, con un rating medio degli analisti “Strong Buy” e un prezzo obiettivo che oscilla tra 256 e 271 dollari nei prossimi 12 mesi. Il titolo tratta a 34 volte gli utili stimati per il 2025, scendendo a 29 volte nel 2026, livelli giudicati interessanti considerando i forti investimenti e il posizionamento di Amazon.
Cosa aspettarsi: rischi e opportunità
Amazon resta una delle aziende più innovative e strategiche al mondo. I principali rischi nel breve termine riguardano la concorrenza sempre più forte sul cloud, la possibile saturazione di alcuni mercati chiave e margini sotto pressione per via dell’alto livello di investimenti. Allo stesso tempo, la forza finanziaria, la capacità di espandere i segmenti più promettenti e la continua attenzione all’innovazione rendono Amazon una storia da seguire per chi investe nel lungo periodo, sia tra i piccoli risparmiatori che tra i grandi investitori istituzionali.
Cosa ha pesato sui risultati: AWS rallenta rispetto ai competitor
La delusione sui risultati riguarda soprattutto Amazon Web Services (AWS), la divisione cloud che rappresenta il vero motore di crescita e redditività dell’azienda. I ricavi di AWS sono stati in linea con le attese, ma non hanno mostrato quell’accelerazione che invece si è vista nei numeri di concorrenti come Microsoft Azure e Google Cloud Platform. Nel secondo trimestre AWS ha registrato una crescita del 17–18%, un dato solido ma percepito come meno brillante in un contesto altamente competitivo.
Durante la call con gli analisti, il CFO Brian Olsavsky ha sottolineato che Amazon ha investito ben 31,4 miliardi di dollari in capex nel secondo trimestre, cifra che rimarrà su questi livelli almeno fino al 2025. Questi investimenti sono mirati in gran parte all’espansione delle infrastrutture AWS per sostenere la domanda crescente di servizi legati all’intelligenza artificiale.
Ultime novità dal fronte Amazon: trimestrale, partnership e scenario
Amazon ha recentemente pubblicato i risultati del secondo trimestre, con vendite in aumento del 13% a 167,7 miliardi di dollari e utili per azione a 1,68 dollari, superando le attese degli analisti. Tuttavia, il mercato ha reagito in modo prudente, penalizzando il titolo a causa di una guidance sull’utile operativo meno aggressiva rispetto alle aspettative.
Tra le novità più rilevanti, Amazon ha annunciato una partnership strategica con OpenAI, che consentirà di offrire i modelli open-source di intelligenza artificiale tramite AWS. Questa mossa rappresenta un passo importante per rafforzare la posizione dell’azienda nel settore AI e può essere un potenziale catalizzatore di crescita nei prossimi trimestri. Il mercato ha reagito positivamente alla notizia, con un recupero di circa il 3,7% dopo l’annuncio.
Il titolo resta però influenzato da fattori esterni come le tensioni commerciali internazionali e la volatilità generale sui tecnologici, con una flessione superiore al 7% in una singola seduta a inizio agosto, complice anche il nervosismo sui mercati USA.
Il giudizio degli analisti: target price in crescita nonostante la volatilità
Nonostante la debolezza nel breve termine, gli analisti di Wall Street rimangono ottimisti. JPMorgan invita apertamente a “comprare sul ribasso” e alza il prezzo obiettivo a 265 dollari, con un potenziale upside del 23%. Citi fissa il target price a 270 dollari, sottolineando come la crescita degli investimenti rifletta una domanda molto forte che AWS sta finalmente riuscendo a soddisfare pienamente. UBS mantiene il proprio target a 271 dollari, evidenziando la razionalità degli investimenti di Amazon e la capacità della società di allocare capitale in modo efficiente.
Il consenso di mercato, quindi, resta positivo: la visione di lungo termine, soprattutto sulla crescita di AWS e sull’espansione nell’intelligenza artificiale, rimane solida. L’attuale correzione viene considerata da molti come una finestra d’ingresso interessante per chi crede nel modello di business di Amazon.
Amazon: modello di business, reinvestimento e assenza di dividendi
Amazon oggi non è più solo e-commerce. Il modello di business si è trasformato in un ecosistema che spazia dalla logistica alla pubblicità, dal cloud computing ai contenuti digitali e ai dispositivi smart. AWS è la divisione più redditizia, capace di sostenere buona parte dei margini operativi del gruppo. Il business dell’e-commerce continua ad espandersi grazie all’innovazione e agli investimenti logistici, mentre le aree come Prime Video, la pubblicità digitale, Alexa e il marketplace per terzi generano ricavi ricorrenti e con prospettive di crescita ancora molto forti.
Un aspetto chiave della politica finanziaria di Amazon è l’assenza totale di dividendi. Fin dalla sua IPO, l’azienda ha sempre scelto di reinvestire tutti gli utili nella crescita e nello sviluppo di nuovi mercati invece di distribuire profitti agli azionisti. Questa strategia è la vera chiave che ha permesso ad Amazon di espandersi senza sosta, conquistare nuovi settori e diventare uno dei leader mondiali nell’innovazione tecnologica. Chi investe su Amazon punta non a cedole annuali, ma alla crescita del valore del capitale nel tempo grazie alla strategia di reinvestimento.
Amazon in Borsa: storia e andamento del titolo
Il titolo AMZN è uno dei grandi protagonisti della storia di Wall Street. Quotata al Nasdaq nel 1997 a meno di 2 dollari per azione (rettificati per split), Amazon ha visto una crescita straordinaria: nel 2010 valeva circa 120 dollari, nel 2020 ha superato i 3.000 dollari pre-split. Nel 2022 l’azienda ha effettuato uno split azionario 20:1 per aumentare la liquidità del titolo. Negli ultimi anni il titolo ha alternato rally a momenti di consolidamento, ma la performance di lungo periodo supera ampiamente il +100.000% dalla quotazione.
Al momento, il titolo è scambiato intorno ai 222 dollari, con un rating medio degli analisti “Strong Buy” e un prezzo obiettivo che oscilla tra 256 e 271 dollari nei prossimi 12 mesi. Il titolo tratta a 34 volte gli utili stimati per il 2025, scendendo a 29 volte nel 2026, livelli giudicati interessanti considerando i forti investimenti e il posizionamento di Amazon.
Cosa aspettarsi: rischi e opportunità
Amazon resta una delle aziende più innovative e strategiche al mondo. I principali rischi nel breve termine riguardano la concorrenza sempre più forte sul cloud, la possibile saturazione di alcuni mercati chiave e margini sotto pressione per via dell’alto livello di investimenti. Allo stesso tempo, la forza finanziaria, la capacità di espandere i segmenti più promettenti e la continua attenzione all’innovazione rendono Amazon una storia da seguire per chi investe nel lungo periodo, sia tra i piccoli risparmiatori che tra i grandi investitori istituzionali.