Nel panorama delle azioni americane pochi titoli sono diventati leggende come Nvidia. Il 9 luglio il produttore di chip ha sfondato la soglia dei 4 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato, la prima società quotata a superare questa cifra, oggi Nvidia ha una capitalizzazione di 4,23 mila miliardi. Il rally è vertiginoso: da ottobre 2022 le azioni sono balzate di circa 1 400 %, mentre dall’inizio del 2025 guadagnano il +29,20%  contro il +8,62% dell’indice S&P 500. Questa performance, trainata dalla domanda globale di processori per intelligenza artificiale (IA) e cloud, rende Nvidia la società con il maggior peso nell’S&P 500 (oltre il 7,5 %) e un componente dominante degli ETF tecnologici come l’Invesco EQQQ e l’indice dei semiconduttori di Philadelphia PHLX Semiconductor Sector.

Il dominio dell’IA e nuove soglie di mercato

La corsa di Nvidia è alimentata da un boom senza precedenti nella computazione AI. I suoi chip grafici sono la spina dorsale dei grandi modelli di linguaggio e dei centri dati, e ciò spinge i clienti a ordinare sempre più hardware. Il suo peso nell’S&P 500 è talmente grande che supera perfino l’intero settore dei beni di consumo di base o quello energetico. Microsoft potrebbe presto unirsi al club dei 4 trilioni, con una capitalizzazione intorno ai 3,8 trilioni, mentre Apple segue a 3,19 trilioni.

I rischi della concentrazione di mercato dell’S&P500

Questo successo, però, porta con sé rischi sistemici. Reuters ha calcolato che i dieci titoli con il maggior peso nell’S&P 500 rappresentano oggi circa il 37,3 % dell’indice, valore vicino al record storico. La cosiddetta “Magnificent Seven” (Nvidia, Microsoft, Apple, Amazon, Alphabet, Meta e Broadcom) compone quasi un terzo del mercato. Gli esperti avvertono che una tale concentrazione rende l’indice vulnerabile a eventuali delusioni: se uno di questi giganti dovesse frenare, l’intero indice potrebbe subire scossoni.

I multipli di valutazione sono elevati; i dieci maggiori titoli trattano a circa 26 volte gli utili contro 20 volte per il resto dell’S&P 500. Non a caso, diversi analisti paragonano la situazione all’era della “dot‑com”.

Titolo / Settore Peso nell’S&P 500* Valore di mercato Nota chiave
Nvidia ~7,5 % Oltre 4 trilioni di USD Primo titolo a superare i 4 trilioni di USD
Fonte: Reuters
Microsoft ~7 % ~3,8 trilioni di USD Punta a raggiungere Nvidia
Fonte: Reuters
Apple ~6 % ~3,19 trilioni di USD Terzo maggior titolo; esposta alle tariffe
Fonte: Reuters
Magnificent Seven (totale) ~33 % Concentrazione mai vista dal 2000
Fonte: Reuters

*Stime Reuters al 23 luglio 2025. Visita Reuters.com

Accordo USA‑UE sui dazi e rally globale


Una novità positiva arriva dall’Europa: secondo il quotidiano FIRSTonline, l’Unione Europea e gli Stati Uniti si avvicinano a un accordo commerciale che sostituirebbe i temuti dazi del 30 % previsti per il 1º agosto con una tariffa unica del 15 % per le merci europee, inclusi i veicoli. Questo possibile patto, modellato sull’intesa raggiunta con il Giappone, ha alimentato l’ottimismo sui mercati. Dopo le chiusure record di Wall Street, le borse asiatiche hanno registrato nuovi rialzi e quelle europee si preparano a un’apertura tonica. Il mercato attende anche la riunione della Banca Centrale Europea, dalla quale gli analisti non si aspettano modifiche: il tasso sui depositi dovrebbe restare al 2 % e quello di rifinanziamento al 2,25 %

Non sono solo i dazi a sostenere le quotazioni: diversi colossi tecnologici internazionali hanno pubblicato risultati superiori alle attese. Il fornitore di Nvidia SK Hynix ha registrato utili trimestrali record grazie alla forte domanda di chip per IA e alle scorte accumulate in vista dei possibili dazi USA. La società indiana Infosys, attiva nei servizi IT, ha alzato la parte bassa della sua previsione di crescita annua dei ricavi dall’1 % al 3 %. Questi dati confermano che la corsa all’IA è globale e non riguarda solo gli Stati Uniti.

Il presidente Trump, intervenuto a un summit sull’IA, ha raccontato di aver persino considerato di smembrare Nvidia per promuovere la concorrenza, salvo poi abbandonare l’idea perché “non è facile”. Ha però annunciato un piano in 90 punti per creare un quadro normativo federale sull’IA, firmando tre ordini esecutivi che puntano a ridurre i vincoli ambientali e incentivare le esportazioni di tecnologie IA. Il leader americano ha elogiato il CEO Jensen Huang, ribadendo che gli Stati Uniti devono mantenere la leadership mondiale nell’IA.

Tesla: luci e ombre tra IA e politiche tariffarie


Mentre Nvidia brilla, Tesla attraversa un periodo turbolento. In occasione dei risultati di fine luglio le sue azioni sono scese del 5,3 % nel dopo‑borsa, e il gruppo ha riportato un calo del 12 % dei ricavi a 22,5 miliardi di dollari, la flessione più marcata dell’ultimo decennio. Elon Musk ha avvertito gli investitori che l’azienda potrebbe tornare ad un’economia “interessante” solo a fine 2026 e che dovrà affrontare alcuni “trimestri difficili”. Il CEO ha spiegato che la perdita degli incentivi per i veicoli elettrici negli Stati Uniti e la lunga transizione verso la guida autonoma peseranno sui conti, mentre le consegne e il prezzo medio di vendita dei veicoli sono scesi. Tesla sta lavorando a un nuovo modello più economico, ma la produzione partirà più lentamente del previsto e la società non ha aggiornato le previsioni sulle consegne annuali.

Al tempo stesso, Tesla è al centro di polemiche legate all’investimento nella start‑up di IA xAI. A fine luglio il gruppo ha ricevuto varie proposte dagli azionisti sulla possibile partecipazione in xAI, dopo che Musk ha escluso una fusione ma ha annunciato un voto sull’investimento. xAI ha raccolto 5 miliardi di dollari in debito e altri 5 miliardi in equity, acquistando la piattaforma social X per 33 miliardi per potenziare l’addestramento del chatbot Grok, ora integrato nei veicoli Tesla.

Big Tech in arrivo: le attese su IA e tariffe


Gli investitori non guardano solo al passato ma anche ai prossimi risultati trimestrali. Microsoft, Meta, Apple e Amazon pubblicheranno i conti a fine luglio e l’attenzione sarà concentrata su tre domande principali:

  • Le spese per l’IA stanno ancora accelerando? Alphabet ha recentemente aumentato il budget di capitale per il 2025 a 85 miliardi di dollari, contro i 75 miliardi previsti, per far fronte alla forte domanda di servizi cloud e ai progressi dell’IA. Questo indica che anche Amazon e Microsoft potrebbero seguire la stessa strada.
  • Gli investimenti in IA generano già ricavi ed efficienze? Alphabet ha dichiarato che la monetizzazione dell’IA nella ricerca sta aumentando i volumi e che Google Cloud è cresciuto del 32 %, sopra le attese. Meta e Amazon dovranno dimostrare che le proprie piattaforme AI incrementano le vendite e la pubblicità.
  • Come gestiranno l’impatto delle tariffe? Le nuove politiche tariffarie del presidente Trump prevedono che, in assenza di accordi, dal 1º agosto scattino dazi tra il 15 % e il 50 % su diverse importazioni. Apple stima che i dazi possano aggiungere circa 900 milioni di dollari ai costi del trimestre. I prezzi degli iPhone potrebbero aumentare fino al 43 % se Apple trasferisse l’intero costo ai consumatori.

Implicazioni per gli investitori italiani


Per gli investitori in Italia, queste notizie offrono spunti contrastanti:

Opportunità nell’IA: Nvidia e le altre big tech continuano a beneficiare della corsa all’IA. I ricavi del cloud di Google stanno accelerando e Microsoft potrebbe confermare trend simili. Gli ETF tecnologici legati all’IA restano un modo semplice per partecipare a questa crescita.

Attenzione alla concentrazione: l’enorme peso dei giganti nell’S&P 500 significa che i fondi indicizzati sono meno diversificati di quanto appaia. Per ridurre il rischio è prudente integrare le posizioni con ETF settoriali o titoli a media capitalizzazione.

Rischio tariffe: l’eventuale accordo USA‑UE sul 15 % potrebbe dare respiro, ma restano possibili dazi più elevati che colpirebbero aziende come Apple e Tesla. Gli investitori devono monitorare le negoziazioni commerciali tra Stati Uniti, Europa e Asia.

Valutazioni elevate: il rapporto prezzo/utili medio dei maggiori titoli è molto più alto rispetto al resto del mercato. Ciò implica aspettative di crescita elevate che potrebbero non essere sostenute se i risultati deludono.


Conclusione
Il superamento dei 4 trilioni di dollari da parte di Nvidia rappresenta un simbolo dell’era dell’intelligenza artificiale e della nuova corsa alla tecnologia. Tuttavia, questo traguardo mette anche in luce l’estrema concentrazione del mercato e la fragilità dell’indice S&P 500, sempre più dipendente da pochi nomi. Nel frattempo, Tesla mostra come le sfide operative, le politiche tariffarie e i cambiamenti normativi possano invertire rapidamente una storia di successo. Con i risultati trimestrali delle altre big tech in arrivo, un potenziale accordo USA‑UE sui dazi e un clima politico imprevedibile, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio bilanciato: cavalcare il tema dell’IA ma diversificare il portafoglio e seguire da vicino le trattative commerciali.